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Babuino Casa d’aste “ARTE CINESE, ASIATICA E PERSIANA” Roma 22-23 febbraio 2019

Nei locali della Casa d’aste Babuino in Via del Greci 2/a venerdì 22 e sabato 23 febbraio 2019 (ore 15) si è tenuta un’ asta di arte orientale di eccezione: si è trattato di circa 500 lotti provenienti da una enorme e prestigiosissima raccolta messa insieme da una grande e intraprendente collezionista di Modena, che ha nominato curatore testamentario del lascito il sig. Antonio De Crescenzo.

L’eccezionalità è consistita in primis nella qualità dei pezzi, ma poi anche nella ricchezza e varietà di essi sia da un punto di vista temporale che geografico. La varietà di tale collezione è testimonianza della grande curiosità, lungimiranza e ampiezza di visione di colei che la ha costituita pazientemente nell’arco di una vita. Infatti, gli oggetti da una parte coprivano una arco temporale vastissimo in quanto andavano dalle terrecotte e ceramiche antiche, alle porcellane dal XVIII al XIX e fino all’inizio del XX secolo; dall’altra spaziavano dal Vicino Oriente (Turchia ed Egitto) all’arte del Ghandhara e dell’india, dal Tibet alla Cina e al Giappone.

La presenza anche di oggetti fatti appositamente per il mercato europeo ha consentito, inoltre, ai visitatori-acquirenti di gettare l’occhio anche sulla natura dei proficui scambi tra Oriente e Occidente giacché l’Europa – in origine grande committente – ha poi saputo trarre ispirazione e linfa vitale dalla produzione dell’Est per rinnovare la propria arte.

 

Lotto 854 – Grande ed importante incensiere in bronzo a smalti cloisonnè, Cina, XIX secolo, con corpo a sfera schiacciata interamente adornato da estesi intrecci di loto. Fasce di lingzhi, anse a nastro e piedi sagomati a teste di leone buddhista completano il ricco disegno. Coperchio traforato
a motivi di pipistrello, nubi e drago, cm 62x52x30. Stima € 1.000-1.500; aggiudicazione € 2.000

 

La ricchezza della collezione dispersa nelle due tornate di venerdì e sabato non è data solo dalla provenienza geografica, ma anche dalla varietà dei pezzi posti all’incanto: vasi, ciotole, boccali, teiere, servizi per la tavola in porcellana e in argento, sculture lignee e in bronzo, placche ornamentali, lacche, smalti cloisonné, sculture e monili in giada, pietre dure e corallo, tappeti, argenti. Non sono mancate neanche le richiestissime xilografie giapponesi con un’ampia scelta di opere di Hiroshighe.

L’eccezionalità dei lotti ha poi generato anche l’eccezionalità della gara d’asta instauratasi tra collezionisti italiani e stranieri (e non solo cinesi) così che in pratica è stato venduto tutto e non si sono registrati invenduti. L’eccezionalità è stata data anche dai prezzi raggiunti dagli oggetti, quasi tutti molto al di sopra delle stime iniziali: sia quelli più importanti e più antichi, sia quelli risalenti solo all’inizio del XX secolo.

 

Una coppia di vasi giapponesi di notevoli dimensioni (cm 88×47), XVIII secolo, restaurati, ha raggiunto 5.500 euro contro una stima di 2.000 euro (lotto 802); un lotto di tre arazzi in seta è stata aggiudicata per 5.800 euro contro una valutazione di 200 euro (lotto 815); una mattonella in ceramica dipinta, non di grande dimensioni, rappresentante un paesaggio, ha battuto 3.200 euro contro una stima di 200 euro; un samovar turco in argento (cm 46), XX secolo, è stato battuto a 2.400 euro contro una stima di 600 euro (lotto 835); una coppia di grandi cani Pho (cm 80×55), XX secolo, in ceramica policroma, è stato venduto a 2.800 euro contro una stima di 900 euro (lotto 846); un servizio da tè in argento di Shangai, XX secolo, è stato battuto a 2.600 euro; un grande incensiere a smalti cloisonné (cm 62×52), XIX secolo, è stato battuto a 2.000 euro da una stima di 1.500 euro (lotto 854); una scultura in corallo (cm 22) ha raggiunto 2.600 euro da una stima di 200 euro (lotto 778).

Sorprendente anche il fatto che quasi tutti gli argenti siano andati venduti ad un prezzo che superava il peso anche del doppio: un vassoio di argento di Shangai, rotondo con drago (gr. 865), ha raggiunto la cifra di 1.200 euro.

Per le xilografie giapponesi, tre immagini di Hiroshige hanno raggiunto 700 e 750 euro (lotto 903). Nell’insieme, anche oggetti non particolarmente eccezionali per dimensioni e lavorazione, hanno riservato delle sorprese superando abbondantemente stime e previsioni.

 

Lotto 903 – Utagawa Hiroshige (Giappone 1797 – 1858), Centro vedute celebri di Edo – Ueno Sannai Tsuki no Matsu, xilografia policroma, cm 34,5×23. Firmato: Hiroshige Ga, periodo 1857. Stima € 300-400; aggiudicazione € 750

 

Questa asta di orientale dimostra come questo settore di mercato – prima quasi inesistente in Italia o esclusivamente di nicchia – si sia notevolmente sviluppato e sia tutt’ora in espansione: non si tratta solo degli acquirenti cinesi che notoriamente ricomprano la loro arte in giro per il mondo (proprio come fanno i russi), ma anche di una platea in continua crescita di acquirenti e collezionisti italiani sempre più sensibilizzati e interessati all’arte orientale.

La collezione Lo Monaco tuttavia era talmente estesa che non è stato possibile esaurirla in queste due tornate e prossimamente la Casa d’aste Babuino darà luogo ad una terza tornata di arte orientale sempre nei locali di Via dei Greci 2/a, Roma.

 

Lotto 778 – Gruppo in corallo, Cina, inizio XX secolo, scolpito ed inciso a paesaggio notturno con luna, lepre, grande pino, nubi ed architetture, cm 9×22. Stima € 150-200; aggiudicazione € 2.600

 


Babuino Casa d’aste
Roma – Via dei Greci 2a
“Arte cinese, asiatica e persiana”
22-23 febbraio 2019
Info. Tel. 06.32283800 – Fax 06.32283215
www.astebabuino.it

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