Fotografia. Cresce il commercio online
La pandemia che sta mettendo in difficoltà quasi tutti settori dell’economia mondiale non risparmia il comparto delle arti a tutto tondo.
In questo difficile 2020 che stimola gli scambi a distanza, gode di un certo successo il mercato virtuale di scatti realizzati da fotografi sia anonimi sia noti.
L’annullamento delle consuete manifestazioni fieristiche mondiali di arti decorative e antiquariato – grandi bacini di potenziali acquirenti – e la scarsa quando non impossibile visita alle gallerie private per esaminare le opere de visu, sta mettendo a dura prova le vendite, anche quelle dei dealers che godono di massima fiducia da parte dei collezionisti.
Niente di strano, dunque, che in questo annus horribilis molti mercanti di livello, singolarmente o in gruppo, stiano proponendo oggetti d’arte attraverso la rete in siti all’uopo predisposti, e che le maggiori case d’asta – già da tempo avvezze alle vendite a distanza – stiano rafforzando l’offerta di lotti acquisibili esclusivamente online. Una strategia vincente che sta portando buoni risultati.
Fotografia. Bene altamente collezionabile online
Grazie al lavoro svolto da musei e istituzioni private negli ultimi decenni, la Fotografia è assurta a forma d’arte applicata al pari delle altre. Gli scatti migliori, dai più antichi ai più recenti, sono passati da documento visivo a oggetto collezionabile degno di un suo mercato specifico anche se non ancora di primaria importanza.
In Italia, dove certamente il settore Fotografia ricopre un ruolo marginale rispetto a quello assunto in altri Paesi, sta crescendo l’interesse dei collezionisti. E forse proprio grazie al lockdown di questi mesi il suo successo online sembra essere doppio.
A differenza di altre tipologie decorative più complesse, scegliere una fotografia guardandola solo dallo schermo è facile; amarla per ciò che rappresenta è un fatto immediato, istintivo, e la qualità della stampa è tangibile (sempre che non sia ritoccata, naturalmente). In sostanza, rispetto alla circospezione richiesta per un dipinto, un mobile, una ceramica…, beni che richiedono attenzione e competenza maggiore, in una foto – al di là dell’expertise/autentica fornita dal venditore – ciò che si vede è, e ci si aspettano poche spiacevoli sorprese.
Da non sottovalutare, poi, che il costo delle stampe è relativamente contenuto. Autori molto rinomati a parte, e scatti particolari o rari, mantenendo un profilo medio/basso si trovano offerte anche sotto i 5.000 euro.
Partecipare al “gioco” è semplice e divertente. Basta collegarsi dal proprio computer o smartphone, ecc. al sito del venditore, scorrere le proposte, comprare direttamente o iscriversi per fare un’offerta dal catalogo stesso. Ma attenzione: che i proponenti siano rinomate case asta, gallerie specializzate o privati in possesso di raccolte storicizzate (sconsigliabili altri generi di venditori a meno che non siano gli Archivi degli autori stessi), il rischio di falso esiste sempre ed è maggiore visionando la stampa solo dal video. Pertanto, occhio a quanto riportato a corredo dell’esemplare che: più certificato è, meglio è.
Sarebbe ottimale trovare nella descrizione informazioni riguardo a: provenienza (Archivio o altro), data dello scatto e della stampa, numero dell’esemplare e copie in totale, formato e misure, stato di conservazione. La presenza di timbri a secco, di firma dell’autore, di dediche e altri documenti a supporto, renderebbe ideale l’acquisto, soprattutto se si tratta di fotografie d’epoca. E invece, capita frequentemente che parte di queste voci manchi. E se si tratta di esemplari i cui scatti risalgono ad epoca predigitale, ad esempio immagini su carta fornite dall’autore a fini editoriali (riviste, ecc.) e mai restituite o certificate, di esse si conosce ben poco: il negativo, il numero di copie, i passaggi di mano, ecc. , e potrebbero un domani non essere riconosciute autentiche dall’Archivio del fotografo.
Immagini da: www.astebolaffi.it/auction/907