A volte tornano. Insieme alle auto di lusso anche le utilitarie vanno all’incanto da Pandolfini
Il 29 maggio 2018 presso Villa La Massa a Candeli (Firenze), Auto Classiche alla Pandolfini Casa d’Aste
Tutte bellissime e in gran forma, le vetture che si potranno ammirare ed acquistare a fine maggio a Villa La Massa a Candeli, frazione del comune di Bagno a Ripoli in provincia di Firenze, visibili già dal 26 maggio presso la location scelta da Pandolfini per lo svolgimento della tornata Auto Classiche di martedì 29. Nella grande maggioranza si tratta di automobili di lusso prodotte nel corso del Novecento da importanti marchi mondiali quali: Ferrari, Porche, Jaguar, MG, Bentley… e alcune di esse sono vere e proprie rarità, come la BMW 3.0 CSL ‘Batmobile’, un coupé del 1973 definito dagli esperti di Pandolfini pezzo più unico che raro, tanto è vero che dei 31 lotti in programma è quello che riporta la stima più elevata: 250.000 / 350.000 euro.
Eppure, senza nulla togliere alle splendide vetture da capogiro, sono i modelli più usuali a “colpire al cuore” davvero, quelli che hanno accompagnato le famiglie medie italiane dal dopoguerra al boom economico, fino agli anni ’70 inoltrati.
Con questi “mezzi del quotidiano” gli ora sessantenni hanno una certa confidenza, non solo per averli visti coi propri occhi circolare ma anche per averli personalmente “collaudati”: erano le macchine che guidavano i loro padri o la prima auto comprata coi propri soldi; erano il mezzo delle vacanze con gli amici o quello con cui andare “a 100 all’ora per cantar la serenata”.
A queste resilienti “automobili del cuore” dedichiamo alcune note che descrivono tre modelli nel dettaglio. Un estratto della loro storia, ricavato dalle schede stilate dagli esperti Pandolfini in occasione della vendita, servirà a farcele amare più adesso che non allora, quando diciottenni giravamo in 500 sognando di guidare in futuro una Ferrari. E certamente qualcuno ci è anche riuscito.
La Bianchina Panoramica. Antesignana station wagon da città
La creazione della Bianchina ha a che vedere con la F.I.V. Edoardo Bianchi, fabbrica milanese di motociclette, automobili e mezzi commerciali dal 1885, azienda formalmente ancora esistente come produttrice delle famose biciclette. L’attività automobilistica, viceversa, è cessata nei primi anni ’50.
Nel 1955 un accordo tra Bianchi, Fiat e Pirelli diede vita all’Autobianchi e a una nuova fabbrica a Desio. La divisione auto della Bianchi confluì nella nuova società, nel 1968 venne totalmente inglobata nella Fiat e nel 1995 fu liquidata.
Concepita come versione lussuosa della Fiat 500, della quale utilizzava l’autotelaio e la meccanica, la Bianchina fu presentata al pubblico il 16 settembre 1957 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Nel primo periodo di vita la vettura non ebbe un grande successo e così, come per la Fiat Nuova 500, l’Autobianchi decise di ampliare la gamma e migliorare le caratteristiche tecniche. Nel 1959 la potenza del motore crebbe a 17 CV mentre nel 1960 vennero lanciate le versioni Cabriolet e Panoramica.
La versione Panoramica era basata sulla meccanica della Fiat 500 Giardiniera. Grazie al portellone posteriore e al buon vano bagagli, la piccola e pratica vetturina si adattava bene all’uso cittadino da parte soprattutto delle signore.
In un momento in cui si stava affermando la motorizzazione per tutti, la Bianchina andò ad occupare una posizione del tutto nuova nel mercato, quella di “seconda auto” per le famiglie con capacità di spesa più elevata. Il modello venne prodotto fino al 1969.
L’esemplare posto in asta da Pandolfini con una stima di 4.000 / 6.000 euro, proviene da un privato collezionista milanese che lo ha acquistato a sua volta da un restauratore professionista.
La FIAT 1100 Familiare. Un’elegante giardinetta da lavoro e svago
Capostipite di tutte le “1100” fu la Fiat 508C Nuova Balilla, apparsa nel giugno del 1937. La sua evoluzione stilistica, presentata alla fine del 1939 e subito ribattezzata popolarmente “musone”, fu la prima vettura della marca torinese a fregiarsi della denominazione Fiat 1100.
Nell’immediato dopoguerra (settembre 1948), la 1100, lievemente modificata, assunse la designazione di 1100 B, poi, alla fine dell’estate del 1949, entrò nel mercato la 1100 E, caratterizzata esteriormente da un vano posizionato nella coda, destinato all’alloggiamento dei bagagli e della ruota di scorta.
La 1100 E rimase a listino fino alla primavera del 1953 quando nacque la 1100/103, un’automobile totalmente nuova, dotata di scocca portante. Fu immessa sul mercato nell’aprile 1953 in due versioni, la Tipo A, più economica, e la Tipo B, maggiormente rifinita che si caratterizzava per una moderna linea a 4 porte e 3 volumi; pochi mesi dopo il debutto fu presentata anche la 103 Familiare, ovvero la versione giardinetta.
La 1100/103 Familiare, che come le altre versioni precedenti poteva ospitare 6 passeggeri, fu molto apprezzata da artigiani e commercianti. Attraverso varie serie (E, D e H), via via migliorate e adeguate alle richieste del mercato, fu prodotta dal 1953 al 1962 in più di un milione di esemplari.
La 1100 Panoramica posta in asta da Pandolfini era stata acquistata dal venditore circa quindici anni fa. Sottoposta al restauro della carrozzeria e ad un rinnovamento radicale della meccanica, conserva targhe e libretto originali ed è accompagnata da una serie di documentazione dell’epoca. Il suo valore è stato stimato 12.000 / 15.000 euro.
La FIAT 500. In ogni versione, reginetta della strada
Costruita in 5.200.000 esemplari circa, la Fiat Nuova 500, nelle sue diverse versioni, è una protagonista della storia del nostro paese. Progettata dall’ingegner Dante Giacosa, probabilmente il più importante tecnico italiano, l’uomo che permise alla FIAT di diventare un colosso industriale, la piccola utilitaria a motore posteriore è stata prodotta sino al 1975 e ancora si può vedere circolare.
La prima serie, in seguito denominata Topolino A, fu prodotta in circa 83 mila esemplari tra il 1936 e il 1940. Inizialmente fu lanciata a due soli posti e aveva prestazioni particolarmente limitate per non disturbare il successo della 600.
Sviluppata, aggiornata e migliorata, la 500 raggiunse il suo pieno successo a partire dagli anni ’60. Nel 1965 venne lanciata la versione F che, rispetto alla precedente D, presenta le porte incernierate anteriormente.
Gli storici ci dicono che a partire dall’ottobre 1968 sul cofano motore apparve la nuova scritta FIAT 500 a sostituire la scritta Nuova 500. E infatti, proprio la vettura che la Pandolfini si appresta a battere in asta porta ancora la prima scritta, essendo stata immatricolata il 27 marzo del 1968; in ottimo stato, ha conosciuto solo un proprietario che l’ha sempre mantenuta in condizioni eccellenti. La sua stima è 6.000 / 8.000 euro.
In copertina: FIAT 500 F, anno 1968. Panoramica degli interni
Pandolfini Casa d’aste – Firenze
Asta Auto Classiche, 29 maggio 2018 ore 17.30
Presso Villa La Massa, via della Massa 24 – Candeli, Firenze
Esposizione nei giorni precedenti: 26-28 maggio ore 10-18; 29 maggio ore 10-12.30
Immagini e schede da www.pandolfini.it