Centenario del Milite Ignoto 1921-2021. La voce del popolo delle bancarelle
di Alessandro Paglia
In occasione della celebrazione del centenario 1921-2021, anche i brocanteurs non mancano di esporre materiali riferiti al Milite Ignoto. Un pensiero riverente e riconoscente “al caro umile Milite, non Milite ignoto; non Milite senza nome, ma Milite di tanti nomi, dai nomi senza alloro. Milite di tutti”*
“Ignoto Militi”. Così lo chiamò D’Annunzio
La salma del soldato dal nome sconosciuto partì in treno il 30 ottobre 1921 da Aquileia alla volta di Roma per essere sepolta il 4 novembre 1921 al Vittoriano che, con essa, divenne Altare della Patria.
Lungo i binari, per ben 503 km, la manifestazione di saluto da parte del popolo fu traboccante, riverente, silenziosa… e si svolse in ginocchio. Si stima che le persone accorse a onorare la salma superasse il milione.
Il manifesto con l’appello di partecipazione voluto dal Comitato d’Onore (Presidente del Consiglio on. Ivanoe Bonomi, Generale Armando Diaz, Ammiraglio Thaon di Revel, Ministro della Guerra on. Luigi Gasparotto, Ministro della Marina on. Eugenio Bergamasco) fu affisso nelle bacheche di tutti i Comuni d’Italia. Tale documento è il primo tra le tante voci “ popolari” che ancora oggi vivono attraverso cartoline, medaglie, plaquettes e manifesti che si possono trovare ai mercatini delle pulci.
Il Comitato d’Onore non si limitò a informare ma si pronunciò anche nel celebrare la tumulazione patriottica della salma attraverso un manifesto. Pertanto, a tale scopo venne bandito un Concorso che fu vinto da Anselmo Ballester (il futuro “Raffaello” della cartellonistica cinematografica degli anni ’50). Il disegno prescelto rappresenta un soldato bendato – perché ignoto – avvolto dal tricolore – giacché morto per il suo Paese – mentre la Patria (una donna alata) gli pone l’alloro della Vittoria sulla testa. Il tutto sullo sfondo oro-ocra da cui emerge come in un sogno la sagoma del Vittoriano. L’immagine è diventata il logo dell’Istituto Nazionale del Risorgimento ed è stata ripresa in seguito dall’Istituto Luce per la copertina dei documentari della Grande Guerra.
Degni di menzione, anche il manifesto che Ezio Anichini creò l’anno successivo ispirandosi all’idea di Ballester, un’opera dal titolo “Onore al Milite Ignoto” col sottotitolo un po’ retorico: “Roma protegge le tue sacre ceneri all’ombra della gloria”, e un altro manifesto, in stile liberty, realizzato da Lord Ninni (al secolo Ninni Raimondi) nel 1921. In esso, una donna in tricolore brandisce la spada a difesa del Milite Ignoto ridotto a una sola scritta.
Milite Ignoto in cartolina
Sul piano simbolico-allegorico le interpretazioni disegnate furono molte anche in cartolina. Da ricordare, le due di Domenico Mastroianni – una delle quali riporta una poesia di F. Durante, e il disegno magistrale a china di Mario Barberis in cui la sacralità della sepoltura è espressa dalla salma del Milite con accanto l’aquila della Vittoria; ai suoi, piedi due mamme pregano, mentre la Dea turrita della Patria sparge di fiori la testa. La cartolina, fornita di una parte staccabile, riporta sul retro le istruzioni per l’invio di un pensiero commemorativo al Comitato Esecutivo delle Onoranze al Soldato Ignoto.
Anche se successiva, va segnalata la cartolina poetica di Livio Apolloni dal titolo “Il fratello senza volto”, realizzata per l’Associazione Nazionale Combattenti, ed ancora, l’originale cartolina della Argo, agenzia pubblicitaria bolognese, in cui è rappresentato un Milite vivo e vigilante, in posizione di guardia per continuare a difendere la Patria. La cartolina riporta sul retro la poesia di D’Annunzio dal titolo “La Grande Preghiera”. Originale, anche l’interpretazione futurista di Urbano Corva. Sono tutte cartoline artistiche d’autore.
Ci sono poi le cartoline fotografiche della glorificazione dell’evento del 4 Novembre 1921. Non hanno bisogno di commento, ma vale la pena di segnalare quella dell’arrivo della salma a piazza Venezia, portata a spalla dai soldati decorati di medaglia d’oro. Nello scatto fotografico compaiono in prima fila gli accompagnatori tra i quali riconosciamo, a sinistra, il Generale Diaz con a fianco – in borghese perché da poco diventato deputato – il Tenente di Vascello Raffaele Paolucci (affondatore della corazzata austriaca Viribus Unitis, nel corso della Grande Guerra), mentre all’estrema destra è riconoscibile il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, eroe dell’impresa di Premuda, “l’affondatore”.
Non si può non chiudere questa breve rassegna limitata all’evento romano – e che chiunque potrà arricchire visionando il materiale esposto sui tavoli dei mercatini – con l’immagine della Guardia d’Onore all’Altare della Patria, servizio alla tomba del Milite Ignoto che dal 4 novembre 1921, giorno e notte ininterrottamente, viene svolto dai militi delle nostre Forze Armate.
*Marina Foscari, Gazzettino, Venezia 30 ottobre 1921
Immagini: Collezione Alessandro Paglia