Collezionare Rubriche 

Il mio garage in miniatura. Automobiline d’epoca a pedali

Ieri facevano divertire i piccoli. Oggi fanno gola ai grandi

di Salvatore Cirillo

Raccolgo automobiline d’epoca da diversi anni. La mia passione è cominciata per caso. Ero nel vecchio deposito di un amico quando da un sacchetto dell’immondizia vedo uscire una stupenda Grand Prix della GIORDANI, tutta impolverata: il primo pezzo della mia raccolta…, il mio primo amore! Da lì è cominciata la ricerca di altri modelli e oggi la mia collezione conta circa 50 auto a pedali, italiane e straniere.

Salvatore Cirillo con uno dei modelli più ambiti dai collezionisti: la Ferrari Indianapolis, prodotta dalla ditta GIORDANI nel 1957, auto in lamiera stampata, lunga 130 cm, ispirata alla mitica Ferrari 553 di Formula 1
Salvatore Cirillo con uno dei modelli più ambiti dai collezionisti: la Ferrari Indianapolis, prodotta dalla ditta GIORDANI nel 1957, auto in lamiera stampata, lunga 130 cm, ispirata alla mitica Ferrari 553 di Formula 1

Di pari passo alla ricerca, ho cominciato a prendere informazioni, a documentarmi su questi fantastici giocattoli. Già dal primo ’900 le vetture giocattolo venivano prodotte in parallelo alle auto vere. Non era quindi difficile che papà e figlioletto avessero l’opportunità di guidare macchine diverse per natura ma medesime per soluzioni formali. E questo creava tra loro una grande complicità. In Italia, tra le varie aziende produttrici: PINES, ROSCA, AMPATOYS, CORRADO E REMONDINI…, emerge il più grande colosso mondiale, un leader indiscusso, la GIORDANI di Bologna, famosa ditta che fin dai primi anni del ‘900 ha cominciato a produrre le piccole auto a pedali in scala industriale. Solo nel primo dopoguerra Luigi Carrer, di San Donà di Piave (VE), riuscirà a farle concorrenza con il marchio ROSCA, producendo, tra i modelli migliori, la Giulia Sprint, la Fiat 600 e la Fiat 2100. La GIORDANI produsse molte decine di automobiline, una più bella dell’altra, tra cui: Mercedes, Alfa Romeo, Lotus, ma simbolo della ditta è rimasta la mitica ed imponente Ferrari Indianapolis prodotta nel 1957; riproduce il modello Ferrari 553 di Formula Uno, un’auto notissima a quei tempi in cui era vivissima l’attenzione del grande pubblico verso le competizioni sui circuiti famosi come Monza, Montecarlo e Indianapolis. Dagli anni ’70 ad oggi, è rimasto il modello giocattolo più ricercato e ambito dai collezionisti. Nel 1959 Giuseppe Perego fondò la PINES Spa. Le vetture, vendute nei colori rosso, giallo, turchese e grigio, erano stampate in un’unica scocca in moplen e montate su telaio tubolare di ferro. Pregevoli rifiniture metalliche stampate e cromate, davano origine ad una serie di modelli dai nomi curiosi come Cisa, Cisetta, Cortina e Rekord. La PINES – adesso PEG PEREGO – è ancora oggi tra le più grandi aziende italiane produttrici di giocattoli a pedali.

Il mio garage in miniatura è formato da modelli quasi tutti ben conservati. Al restauro vero e proprio, preferisco una semplice ripulita. Secondo me, i colori sbiaditi, i segni del tempo, gli accessori originali anche se consumati e qualche lieve danno, rendono ancora più affascinanti queste fantastiche vetturine; fanno sì che raccontino, attraverso il loro vissuto, i sogni, le emozioni e le tante ‘bue’ dei bambini. Proprio così! perché i piccoli si divertivano molto a simulare gli incidenti: si lanciavano coi loro bolidi contro i muri o si scontravano tra di loro facendosi male. Molte auto si sono rotte e sono state buttate via anche per questo motivo; altre, invece, sopravvissute, sono state trascurate subendo un triste destino: conservate in cantine e soffitte, hanno riportato ulteriori danni causati da polvere e umidità.

A prima vista, dunque, parecchi esemplari si presentano maluccio. La buona notizia, però, è che a quasi tutto si può rimediare. Spendendoci. Non esistono rivenditori di pezzi di ricambio ma un bravo artigiano può riprodurli quasi uguali, trattandosi di semplici manufatti in lamiera. Chi possiede un’auto da restaurare, quindi, può rivolgersi al carrozziere di fiducia mostrandogli una foto di com’era in origine il giocattolo; in questo modo potrà farlo tornare quanto più possibile com’era. Per le immagini esistono cataloghi di riferimento ma difficilmente sono reperibili, meglio andare sul web dove si possono trovare numerose foto di quasi tutti i modelli a partire dagli anni ’50 (più difficile è trovare modelli antecedenti). Una grossa mano alla circolazione delle informazioni potrebbero darsela i collezionisti stessi creando gruppi di appassionati, ma ad oggi non mi risulta che in Italia esistano club del genere: sto pensando proprio di crearne uno io.


Valore economico

Non è facile trovare auto giocattolo d’epoca: essendo ben poche sul mercato, c’è più richiesta che offerta, ma frequentando assiduamente le fiere e smanettando sul web si possono ancora trovare in vendita pezzi interessanti. Non esiste una quotazione precisa, ufficiale, ma è naturale che un’auto ben conservata valga più di una restaurata. Il prezzo può variare da poche centinaia a 2 o 3 mila euro a seconda del modello, della rarità, dello stato di conservazione. La Ferrari Indianapolis che, oltre ad essere la più bella è anche la più rara automobilina a pedali, se in buone condizioni, può raggiungere i 3.000 euro. In Italia, come anche all’estero, il segmento giocattoli d’epoca in questi anni ha preso quota. Molti collezionisti di mobili, dipinti, ecc., oggi preferiscono cercare giocattoli. È un po’ la moda del momento – come spesso accade nel settore dell’antiquariato – e questo fa lievitare molto i prezzi. Io consiglio di non farsi prendere la mano, di non spendere troppo, di comprare solo automobiline conservate abbastanza bene e possibilmente complete di accessori.

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Carrera, prodotta dalla ditta Pines nel 1966. Auto stampata in moplen e montata su telaio tubolare di ferro, lunga cm 130

La collezione di automobiline di Salvatore Cirillo sarà visibile dal 6 all’8 gennaio 2017 a Salerno, in occasione del Salone del Giocattolo mostra-mercato-scambio dei giocattoli d’epoca. L’evento è organizzato dall’Associazione Usatiamo di cui il collezionista fa parte.


cirilli-Logo-GiordaniLa ditta Giordani al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna

Per ben due anni la mostra Giordani: costruire giocattoli ha trovato spazio presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. Chiusasi nel maggio del 2014, l’esposizione proponeva un interessante panorama di macchinine, tricicli, carrozzine, prodotti prima e dopo la guerra dall’azienda originata dall’attività del fabbro Raffaele Giordani nel 1875.

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna documenta, visualizza e divulga la storia economico-produttiva della città e del suo territorio dall’Età Moderna a quella Contemporanea. Ospitato presso l’ex Fornace da laterizi Galotti, un edificio risalente alla seconda metà del secolo XIX, propone ai visitatori una collezione permanente articolata in cinque sezioni: Nella Fornace, spazio dedicato alla lavorazione dei laterizi ed alla fornace stessa; Imparare la macchina, sezione che presenta i modelli, le macchine e gli apparecchi dell’Istituto Aldini-Valeriani di Bologna; Per niente fragile, mostra riguardante l’industria bolognese del packaging; Prodotto a Bologna, che illustra l’attività produttiva bolognese a partire dai setifici del XV secolo; Dall’eccellenza al futuro, una panoramica delle tecnologie d’avanguardia dell’industria bolognese contemporanea. Nei suoi spazi si svolgono periodicamente eventi e mostre temporanee legate alla produzione industriale.

Museo del Patrimono Industriale di Bologna
Via della Beverara 123 – Bologna
Info: www.museibologna.it


(Articolo pubblicato su La Gazzetta dell’Antiquariato n. 248 – Settembre 2016)

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One Thought to “Il mio garage in miniatura. Automobiline d’epoca a pedali”

  1. mattia

    Buongiorno. Sono in possesso di 2 Rosca 2100 completamente originali non restaurate. Vorrei venderle. Mi può indirizzare sui canali dove poterle mettere in asta. La ringrazio anticipatamente.
    Mattia

    Se vuole contattarmi le lascio il mio numero
    329/2118889

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