La Marina dei fanciulletti
di Alessandro Paglia
Questo articolo è riservato ai fanciulli di età superiore agli otto anni e racconta la storia di come si diventa marinai dai banchi delle scuole elementari
Acqua salata insegna
La vignetta di Enrico De Seta in apertura della rubrica di fumetti “I racconti di Ciccio Marò” pubblicati in Acqua salata, giornalino dei ragazzi edito dalla Marina Militare, ricorda l’incipit di Yambo nel suo famoso Ciuffettino: “Sedetevi intorno a me, figliuoli miei, e state ad ascoltare la veridica storia di celebri avventure di chi va per mare e che, scommetto, nessuno conosce”.
Il primo maestro marinaro dei giovani fu Jack La Bolina (pseudonimo di Augusto Vittorio Vecchi) autore de “I bozzetti di vita di bordo. Libro per la gioventù” (1898). Poi venne Yambo (pseudonimo di Enrico dei Conti Novelli di Bertinoro) con il suo ben illustrato “La nostra marina” della serie “Impara anche questa! per ragazzi intelligenti” (1929). Erano questi, racconti illustrati ancora non umoristici nati in contemporanea alle riviste per ragazzi, il cui punto e modello di riferimento era – ed è storicamente riconosciuto – il “Giornale per bambini” (1881).
Con il tempo nel nostro Paese presero vita tanti giornali per l’infanzia. Ne ricordiamo uno per tutti, “Il Corriere dei piccoli” nato nel 1908, venendosi a definire, per le caratteristiche delle vignette, dei racconti e delle rubriche, un vero e proprio canone italiano nel mondo internazionale del fumetto.
Acqua salata, giornale per ragazzi edito nel 1943, è figlio di questa allegra cultura ricreativa che fu anche pedagogica.
Il quindicinale, nato dall’idea del brillante giornalista Pietro Caporilli – capo redattore del giornale ufficiale della Marina Militare “Prore Armate” durante il secondo conflitto mondiale – è composto di 8 pagine a colori in formato 28×40 centimetri e viene stampato dalla Casa Editrice L’Airone di Roma. Il titolo scelto è quello del diario giovanile dello stesso Caporilli, un volumetto in cui l’autore narra di come da “scavezzacollo” dell’impresa fiumana con D’Annunzio sia diventato poi scrittore e giornalista – inviato speciale sul sommergibile “Pier Capponi”.
Acqua salata, prima pubblicazione del genere nella storia della comunicazione della Marina Militare, pur risentendo delle influenze iconografiche delle preesistenti riviste per ragazzi, si distingue in modo autorevole grazie alla professionalità dei grafici e degli scrittori che vi lavorano.
Enrico De Seta, affermato giornalista, umorista e caricaturista – noto per le vignette sulle pagine del Travaso e del Marc’Aurelio – in Acqua salata firma le strisce ottonarie di fumetto con distici di versi a rima baciata (come quelli di Tofano nel famoso signor Bonaventura), presentando surreali avventure marinaresche a lieto fine.
Rino Ferrari, pittore, scultore e illustratore di caratura internazionale per il fascino e la forza delle sue immagini ammirate sui rotocalchi, illustra per il giornalino dei ragazzi eventi famosi di storia marinara: “Il vascello maledetto”, “Le avventure di Antoniotto Usodimare”, “Barbarigo alla battaglia di Lepanto”.
Racconti per immagini
Michele Paturzo, Ufficiale della Capitaneria di Porto, valente scrittore e vernacoliere straordinario, cura in Acqua salata la rubrica di “Capitan Scirocco” in cui vengono raccontate fantomatiche avventure di mare: “Il fantasma polare” e “Il misterioso signor Lu”, oltre a scrivere “Le leggende del mare”.
Averaldo Ciriello, artista che nel dopoguerra sarà maestro illustratore di manifesti cinematografici, è l’autore delle esilaranti copertine improntate alle voci del “Dizionario Marinaresco”, da considerarsi senza dubbio il pezzo forte di Acqua salata. In esse egli rappresenta con arte bambini vestiti da marinai adulti che giocano a modo loro con le diverse realtà di bordo divertendosi e sorprendendo piacevolmente chi le guarda. Trattasi di un umorismo “ante litteram” in cui il fanciullo mostra di essere contento di andare incontro alla buona sorte del marinaio, come “schiacciare una noce” secondo il proverbio.
Molte furono le lettere in cui si chiedeva qualcosa di più l’autore delle copertine; Cieriello rispose disegnando sul giornalino la vignetta di un vecchio e barbuto nostromo. Era, invece, marinaio di leva. A quell’epoca aveva vent’anni!
Le Rubriche
Trascurando quelle attinenti al tempo di guerra, ciascuna rubrica di Acqua salata è un frammento auto conclusivo sul filo dell’umorismo per attrarre attenzione, alimentare il piacere, cogliere il lato divertente delle cose con lo scopo di stimolare la fantasia dei giovani e suscitare in loro l’amore per l’acqua salata, che è il mare, e quindi il desiderio di diventare marinai da grandi.
È opera di Averaldo Ciriello la testatina della rubrica “Risatine”, che contiene le vignette inviate dai giovani lettori indirizzando a “Posta in bottiglia”.
Vita brevissima ma soddisfacente
L’ammiraglio Ubaldo degli Uberti, direttore del Servizio Comunicazione della Marina, a chiusura dell’elzeviro di presentazione di Acqua salata scrisse in linguaggio marinaro: “Fate attenzione ragazzi. Ve lo dico prima. Quando avrete sentito il sapore dell’acqua salata, quando il mare vi avrà conquistato col suo fascino, non vi mollerà più”.
Il giornale dei ragazzi della Marina, che io chioso dei “fanciulletti” per la semplicità dei temi esposti e la vivacità infantile delle immagini, cessò di vivere il 18 luglio 1943 con il numero 11, a poco più di un mese dalle vicende drammatiche dell’8 Settembre, ma tuttora resta vivo sulle bancarelle del modernariato cartaceo come ricercatissimo periodico d’epoca per ragazzi.
In copertina: Testata del giornale per ragazzi “Acqua salata”, n. 1, 30 maggio 1943. Disegno di Averardo Ciriello