Ordine Reale delle Due Sicilie
L’onorificenza istituita dal Re Giuseppe Bonaparte il 24 febbraio 1808
Alla fine dell’anno 1805 Napoleone nominava Giuseppe Bonaparte Comandante in capo dell’esercito di Napoli con l’incarico di conquistare il Regno delle Due Sicilie, cacciando i Borboni. Il 15 febbraio 1806, il Comandante entra a Napoli da liberatore mentre Ferdinando I si rifugia in Sicilia dove manterrà il suo potere fino al 1816.
Diventato Re il 30 marzo 1806, Giuseppe riunisce una corte brillante, organizza una Guardia reale e un esercito composto solo di napoletani.
Il nuovo sovrano pensa anche di istituire un nuovo Ordine onorifico per il suo regno e il 26 gennaio 1806 presenta le proposta al fratello Napoleone. Dopo lunghe discussioni, il progetto viene approvato il 24 febbraio 1808 ma, in maggio Giuseppe riceve il mandato di recarsi in Spagna per diventare Re.
Pochi mesi più tardi, con decreto del 5 novembre 1808, l’Ordine Reale delle Due Sicilie viene comunque istituito, ed in parte modificato, dal successore di Giuseppe sul trono di Napoli: Gioacchino Murat, che continuerà a conferire il titolo fino alla perdita del trono nel 1815.
Dopo la restaurazione l’Ordine Reale sarebbe stato mantenuto dal Re Ferdinando IV di Borbone dal 4 giugno 1815, e in seguito, nel 1819, soppresso dallo stesso sovrano che lo sostituirà con l’Ordine di San Giorgio della Riunione.
L’Ordine Reale delle Dei Sicilie voluto dal re Giuseppe Bonaparte era composto da: 650 Cavalieri, 100 Commendatori e 50 Dignitari, civili o militari.
Le onorificenze erano assegnate come ricompensa a coloro che si erano distinti per aver operato per il bene della Patria.
I Cavalieri portavano la decorazione al lato sinistro del petto, i Commendatori indossavano il nastro pendente al collo, e i Dignitari la fascia pendente dalla diritta alla manca. Questi ultimi, inoltre, portavano anche la grande stella al lato sinistro dell’uniforme.
La STELLA D’ORO
1° Tipo (1808-1809)
Stella d’oro a cinque punte pomate, smaltata di colore rubino, sormontata da un’aquila d’oro.
Nel verso si vede lo stemma di Napoli (un cavallo rampante), con il motto, su smalto azzurro, “PRO RENOVATA PATRIA” e una stella. Nel recto vediamo il simbolo della Sicilia (le tre gambe della Trinacria) con la scritta su smalto azzurro “JOS. NAPOL. SIC. REX. INSTITUIT” e una stella.
2° Tipo (1808-1809)
Stella d’oro identica al primo tipo ma l’aquila e sormontata da una corona mobile. I centri (cavallo rampante e Trinacria) sono i stessi ma i campi sono generalmente rigati.
Quando il 15 giugno 1808, Gioachino Murat prende il posto di Giuseppe sul trono, l’onorificenza della Stella d’oro subisce modifiche che danno luogo ai modelli di 3° e 4° tipo:
3° Tipo (1809-1815)
Stella d’oro. L’onorificenza è identica ai due primi tipi ma la scritta nel recto cambia in “JOACHIMVS NAPOLEO NEAP. ET SICILIAE REX” o “JOACHIMUS NAPOLEO. SICILIARUM REX”.
4° Tipo (1809-1815)
Stella d’oro. Il verso rimane identico alle versioni precedenti ma nel recto, al centro, appare il profilo di Murat circondato dalla scritta su smalto azzurro: “GIOACHINO RE DI NAPOLI”.
LA PLACCA
La placca era un’onorificenza riservata ai Dignitari che la portavano col Gran Cordone.
I primi nastri furono realizzati in celeste, colore nazionale del Regno di Napoli (decreto del 15 febbraio 1806), i successivi (colore finale) in azzurro-cielo.
1° Tipo
Placca, stella d’oro smaltata di colore rubino, a cinque punte pomate. Al centro, cavallo rampante contornato dalla scritta: “PRO RENOVATA PATRIA”.
Esiste un modello identico che presenta al centro, il cavallo rampante circondato dalla scritta su smalto azzurro: “JOS. NAPOLEO. SICILIARUM REX. INSTITUIT” e una stella.
2° Tipo
Placca, stella a cinque punte in ricamo di lustrini e fili d’argento. Nel centro due corone di alloro intrecciate smaltate di colore verde e circondate della scritta: “JOS. NAPOLEO. SICILIARUM. REX INSTITUIT.” e una stella.
3° Tipo
Placca di Dignitario, stella a cinque punte con scritta: “PRO RENOVATA PATRIA”.
Il COLLARE
Con il decreto firmato a Napoli il 28 gennaio 1811, il Re Gioacchino creava un grande Collare destinato a 15 dignitari dell’Ordine, e del quale furono poi insignite solo 13 persone.
Si compone di 15 medaglioni d’oro, smaltati, recanti lo stemma di diverse provincie del Regno. Il sedicesimo medaglione raffigura il profilo di Murat, testa a sinistra, con la scritta “JOACHIM NAPOLEO. – TERTIO REGNI ANNO”.
Il MODELLO 1816
Dopo la caduta del re Gioacchino, Ferdinando IV di Borbone, tornato a Napoli, manteneva le medaglie dell’Ordine Reale nelle sue diverse forme eccetto il Collare, apportando alcune modifiche: l’aquila imperiale veniva sostituita da un grande giglio sormontato da una corona, i centri venivano modificati presentando il cavallo rampante a destra oppure insieme nello stesso centro il cavallo rampante e la Trinacria; al nastro celeste si aggiunge una larga banda centrale di colore amaranto.
In Francia, Con Ordine Reale del 21 luglio 1815, in l’onorificenza dell’Ordine Reale delle Due Sicilie viene abolita, con divieto di essere indossata.
Attestati di onorificenze ad Angelo d’Ambrosio (1774-1822), Barone (1811) – Ufficiale superiore nella “Grande Armée” (promosso al grado di capitano nel 1806, colonnello nel 1809, generale nel 1812) – Governatore delle Marche (1815) – Ispettore Generale della Fanteria del Regno di Napoli (1816) – Governatore Militare di Napoli (1820-1821).