Resoconto BIAF 2022. Prestigio e successo di vendite
Chiusa il 2 ottobre scorso la 32ª edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. Nel settore, la più antica fiera internazionale al mondo
di Luisa Moradei
Come di consueto, l’evento fiorentino si è svolto nei sontuosi ambienti del Palazzo Corsini affacciato sull’Arno, valore aggiunto che lo distingue da altre manifestazioni che si tengono in più anonimi padiglioni fieristici.
Gli spazi che hanno accolto le 77 gallerie antiquarie provenienti da tutto il mondo si articolavano in un allestimento curato dall’interior designer e scenografo Matteo Corvino che pur tenendo conto delle esigenze espositive non alterava l’eleganza dei saloni ma ne esaltava la bellezza con un calibrato gioco di specchi.
Appena varcato l’ingresso il visitatore veniva accolto e catturato da una proposta artistica che non dava tregua: il meglio della grande arte italiana dal Rinascimento fiorentino al Novecento oltre a sculture, reperti romani, etruschi, medievali e ai più recenti esempi del design italiano e internazionale.
Vittorio Sgarbi, commentando la mostra durante la preview, ha dichiarato che almeno venti opere sarebbero state degne di entrare a far parte di musei, preconizzando quanto è realmente avvenuto. La fiera si è confermata infatti un ricco vivaio per gli acquisti di varie istituzioni pubbliche, dal M.A.R.T. di Rovereto alla Galleria dell’Accademia di Firenze fino alle Gallerie degli Uffizi il cui direttore, Eike Schmidt, ha definito la BIAF “La fiera più bella al mondo in questo settore” ed ha avviato le procedure per l’acquisizione di ben sette opere.
Già sappiamo che andranno ad arricchire le prestigiose Gallerie degli Uffizi tre dipinti e una scultura: “Ritratto di giovane vittorioso sull’Invidia” di Pietro Paolini, presentato dalla Galleria Porcini, il prezioso busto in avorio di Cosimo III de’ Medici scolpito da Jean-BaptisteBasset a Livorno nel 1696 (Galleria Orsi); l’autoritratto ottocentesco di Felice Cerruti Bauduc, “Atelier con il pittore in atto di dipingere il Combattimento di Sommacampagna” presentato in Fiera da Pallesi Art Gallery, e “Allegoria del Disegno e della Pittura” di Francesco Cairo della Frascione Arte che, inoltre, ha donato agli Uffizi un disegno del pittore cinquecentesco Carletto Caliari, preparatorio di un quadro oggi custodito al Louvre.
Andranno a far parte, invece, della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti la tela “Viaggio tragico” (1925) di Ferruccio Ferrazzi (Galleria Berardi) e la magnifica “Pietà” in bronzo (1950) di Giacomo Manzù (Galleria Gomiero).
Visti in mostra
Non era necessario essere esperti d’arte per rendersi conto della bellezza delle opere esposte, ciascun visitatore avrebbe trovato di che invaghirsi nell’ampia proposta diversificata per epoca, genere e materiali.
Curiosando fra gli stand si potevano trovare sculture o mosaici di alta epoca, ceramiche invetriate, personaggi di presepi napoletani, preziosi gioielli, vetri, elaborati oggetti in corallo e autentiche curiosità come una cerniera da borsetta e un teatrino con scene intercambiabili. Fra gli oggetti d’arredo, un interessante pannello decorativo retroilluminato dell’artista romana Ida Nasini Campanella.
Di grande interesse storico, la raccolta di “zolfi” (XVIII-XIX secolo) proveniente da Casa Martelli a Firenze, mentre fra i mobili spiccava una bellissima scrivania meccanica impreziosita da intarsi e corredata da innumerevoli vani e cassetti estraibili. E per gli amanti dell’Arte Orientale, non mancavano testimonianze di sculture e tappeti, persino l’armatura completa di un samurai!
Nell’ambito della variegata offerta espositiva, un’apposita commissione di esperti ha selezionato tre opere cui conferire il consueto Premio rispettivamente nell’ambito della Scultura, della Pittura e delle Arti decorative. Per la Scultura si è aggiudicata l’importante riconoscimento BIAF 2022 la Galleria Botticelli che ha portato in Fiera un “San Sebastiano” in pietra dipinta (cm 178x48x40), opera di Pietro Lombardo (1435-1515); per la Pittura, la Galleria Robilant+Voena che ha presentato un olio di Niccolò Tornioli (1598-1651), e per le Arti decorative la Galleria Brun Fine Art per la raffinata coppia di trofei di caccia.
Resoconto vendite
La qualità museale della 32ª Biennale e l’eccellenza delle gallerie partecipanti hanno suscitato un grandissimo interesse presto tradottosi in vendite rese manifeste da un brulichio di bollini rossi apposti accanto alle opere.
Si sa che le trattative sono private e spesso si concludono anche a settimane di distanza dall’evento, tuttavia alcuni espositori hanno reso noto quali opere e oggetti sono stati contrattati.
Un collezionista privato – e non un museo, come sarebbe stato legittimo supporre – ha acquistato nella prima mezz’ora di preview le posate di Cosimo I de’ Medici Granduca di Toscana esposte nello stand della Galleria Longari.
La Giacometti Old Master Paintings ha portato a termine numerose vendite tra le quali si segnalano: “Monello napoletano” (ante 1880), terracotta di Luigi De Luca venduta a un collezionista giapponese, e due vedute partenopee (1807) di Saverio Della Gatta, entrambe gouaches su carta vendute a un noto artista italiano.
Grande entusiasmo per le proposte della Galleria Carlo Virgilio che ha venduto ben sette opere, e per la Galleria Paolo Antonacci che ha ceduto quadri e disegni a clienti italiani e americani.
I giovani galleristi Caretto & Occhinegro hanno venduto “Giochi di scimmie”, uno degli highlight di questa edizione.
Pietro Cantore, dell’omonima Galleria, segnala, tra le altre, la vendita a un cliente emiliano del bel rame dell’artista bolognese Francesco Albani raffigurante “Il Padre Eterno appare alle Sante Tecla e Agnese”, di cui esiste una variante su tela nella Cattedrale di Osimo nelle Marche.
Bellissimo, il tavolo di Giacomo Manzù in legno, bronzo e cristallo proveniente da villa Lampugnani Bordighera, venduto dalla Galleria Botticelli Antichità.
Ha trovato posto nella casa di un collezionista, l’opera di Eugenio Cecconi intitolata “I miei amici”, composta da 14 ritratti ad olio dei cani appartenuti all’artista, portata in Fiera dalla Società di Belle Arti. La Galleria Nobile ha venduto un disegno realizzato da Balthasar Kłossowski De Rola alias Balthusche che ritrae l’amico Renato Guttuso nel 1975, e il sorprendente “Autoritratto” di Armando Locatelli, un olio su tavola del 1925.
Ottimi risultati anche per la Galleria Antonacci Lapiccirella che comunica di aver venduto ben sette opere, tra cui il bellissimo bronzo “Donna che fugge” (1919) di Libero Andreotti, proveniente dalla collezione Ugo Ojetti, e il capolavoro di Onofrio Martinelli “I Giganti”.
Anche l’arte contemporanea ha riscosso un grande successo, come confermato dalla Galleria Poggiali che ha realizzato tre vendite dei due artisti presentati alla BIAF, Arnulf Rainer e Claudio Parmiggiani, andati tutti collezionisti privati.
Non svela le sue vendite, ma esprime grande entusiasmo, il gallerista antiquario Matteo Salamon che di BIAF ne ha frequentate diverse: “Finalmente ho visto voglia, desiderio, curiosità nei collezionisti, siamo tornati negli anni ’80 per il clima eccitante che abbiamo respirato nelle giornate di preview ma anche nei giorni successivi”.
Presenze reali e social
La 32ª Biennale si è dimostrata veramente Social! con una presenza e un impatto da evento di primo piano. Partiamo dal dato più pratico: i follower su Instagram e Facebook sono raddoppiati rispetto alla scorsa edizione, sino a raggiungere i 43 mila. Con i post pubblicati la BIAF ha raggiunto complessivamente 2 milioni e 300 mila persone. Le interazioni con i contenuti dei post sono state più di 150 mila mentre le visualizzazioni su Facebook hanno superato i 4 milioni e su Instagram i 3 milioni e mezzo.
Per quanto riguarda i visitatori reali, due sono i dati importanti: la crescita del pubblico straniero e il rilevante aumento del numero dei più giovani, con il target 25-34 che ha superato quello dai 45 ai 64 e quello dei 18-24 che ha superato quello degli over 65.
In conclusione, il bilancio è estremamente positivo se si pensa che questa 32ª edizione, a causa della pandemia, ha avuto luogo dopo tre anni dalla precedente. I risultati hanno superato di gran lunga le aspettative in termini di presenze di collezionisti, direttori di musei, appassionati e, quel che più conta, di vendite, segnando così un momento di rinascita per il mercato antiquario.
“32ª Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze”
Palazzo Corsini – Firenze
dal 24 settembre al 2 ottobre 2022
Info. Expo Arte e Cultura
www.biaf.it